18 February, 2011

Per non dimenticare...

Il 24 febbraio si celebra il giorno pagano della memoria,per ricordare tutte le vittime della follia di tutti quegli uomini di chiesa,che, in nome del cristianesimo e della loro fede malata,torturarono e uccisero migliaia di uomini e donne,colpevoli solo di essere pagani e di non adorare il Dio cristiano,oppure solo di essere esperti di erboristeria o anche solo persone emarginate dalla società,ribelli o anticonvenzionali...
Si è scelto proprio il 24 febbraio come data simbolica in quanto è proprio in questo giorno che nel 391 d.c. a seguito di un editto di TeodosioI(imperatore cristiano),venne spento il sacro fuoco nel tempio di Vesta:quel fuoco ardeva a Roma dalla fondazione della città, e ne rappresentava l’anima eterna.


 Il suo spegnimento è un segno della cecità di ogni tipo di intolleranza.Da qui l'idea di consacrare questa data alla memoria, per non dimenticare i roghi delle biblioteche classiche, lo scempio fatto ai templi e ai luoghi sacri del paganesimo mediterraneo ma soprattutto per ricordare il brutale martirio di Ipazia e le vite di tutti quelli che non vollero abiurare l'antica religione e difesero fino alla morte la fede nei loro Dei... per loro diciamo una preghiera, accendiamo una candela, bruciamo dell'incenso, versiamo qualche libagione, o semplicemente fermiamoci per un istante e, almeno nelle nostre menti, ITERUM SUSCITAMUS VESTAE FOCUM (riaccendiamo il fuoco di Vesta).


IL FUOCO DI VESTA

Vesta è come la Terra: al di sotto di entrambe v’è il fuoco perenne:
La Terra e il fuoco simboleggiano infatti la propria dimora.
Tu per Vesta non intendere altro che la viva fiamma
Vedi che dalla fiamma non è mai nato alcun corpo.
Ma è il fuoco ad animare il corpo,
Passione e volontà che dal corpo nascono;
Ma è il fuoco che riscalda
quel crogiolo di vita che la terra diviene
quando Giunone, sorella di Vesta, Natura imponente
su di essa si stende e ne fa la sua sede.
Vesta come la Terra: il mio corpo sia questa terra
Vesta è il fuoco: il mio cuore arda di questo fuoco.
Che io possa essere il mio focolare, la mia casa, il mio rifugio
Riaccendendo giorno dopo giorno
E mantenendola viva e scoppiettante
La Vesta che nel mio cuore risiede.
Il fuoco di Vesta ardeva a Roma eternamente
Adesso bruci nel mio cuore ininterrottamente,
là dove nessun Teodosio assassino
arrivi mai a spegnerlo
finché la mia volontà ne sarà la legna
e come Vesta si conservi per i sentieri della vita.

11 February, 2011

Nel mese di marzo,invece,viene celebrato l'esbat della luna della semina:

Mese: Marzo
Fiori: ginestre, gialappe, betoniche, fiori di giunchiglia, narciso selvatico, violetta, lapazio giallo
Profumi: caprifoglio, fiore di melo
Colori: verde pallido e rosso-viola
Pietre: l'acquamarina e l'eliotropia
Alberi: ontano, corniolo
Animali: puma, porcospino
Spiriti di Natura: folletti dei laghi, gli esseri dell'aria e dell'acqua che arrivano con le piogge primaverili e i temporali
Segni Zodiacali: Pesci e Ariete
Divinità: Iside nera, la Morrigan, Ecate, Cibele, Astarte, Athena, Minerva, Artemide



E'anche conosciuta come:

Luna del vento,
Luna dell'aratro,
Luna del verme,
Hrethmonath (mese di Herta),
Lentzinmanoth (mese del rinnovamento),
La luna della spiritualità,
Luna primaverile (Lent è propriamente la quaresima, e per estensione i giorni di inizio primavera), Luna della linfa,
Luna del corvo e
Luna della neve che riflette.



La Ruota dell'Anno gira attraverso le stagioni, e finalmente giunge la luna della semina, o del Rinnovamento.
Già con Imbolc abbiamo accolto l'apparire dei primi segni di risveglio della natura, che ora si fanno ancor più forti:
questo è il momento del rigonfiamento del seme nella terra, ormai pronta a dare nuove gemme.
Il ghiaccio inizia a sciogliersi e la terra si prepara ad accogliere i nostri semi.
È questo il momento di seminare la nostra anima al fine di vederla presto fiorire. La presa di coscienza del mese precedente è pronta a dare i suoi frutti. La giovane Dea Terra
si prepara a dismettere il suo sobrio abito invernale, per ricoprirsi di fiori e colori, facendoci dono della Primavera.
Anche la luce del sole continua a crescere, fino a raggiungere il punto di parità perfetta con il buio.
In questa fase di equilibrio equinoziale le due polarità, lo Yin e lo Yang fuori e dentro di noi, si attraggono e si cercano l’un l’altra,e possiamo vedere come la natura tutta risponda al dolce richiamo: gli uccelli nidificano, gli animali di terra si accoppiano, le prime farfalle fecondano i fiori ed anche i primi uccelli migratori fanno ritorno. È un momento particolarmente propizio ai nuovi inizi e ai cambiamenti.

Diamo quindi il via libera a tutte le attività mirate al cambiamento e all’inizio di nuove imprese. Un'antica consuetudine domestica con cui salutare la nuova stagione è quella delle “pulizie di primavera”, con cui si usa liberare la propria casa
da tutto ciò che rappresenta il vecchio e l’inutile. Le pulizie di primavera sono molto di più di un semplice lavoro fisico, e rappresentano
per noi un'ulteriore possibilità per sgomberare la casa, ma soprattutto la nostra mente, dai problemi e dalla pesantezza dei mesi passati,
in modo da accogliere nel modo migliore la parte luminosa dell'anno.

LUNE CELTICHE - LUNA DELLA SCROFA :

La scrofa era associata alla Dea Ceridwen, l'iniziatrice dei poeti e dei veggenti, cui insegnamenti sciamanici generarono Taliesin.

Anche la scrofa Hen-Wen, che si credeva fosse dotata di grande saggezza e sapere perchè si era nutrita delle faggine (i frutti del faggio, l'albero della Saggezza) apparteneva al mondo celtico. Henwen aveva generato dal suo ventre il grano e le api da miele, oltre al Cath Palug, un figlio-gatto che aveva abbandonato perché vi aveva riconosciuto influssi maligni del mondo invisibile.
Il cinghiale, in varie forme, è onnipresente nella letteratura celtica come creatura di grande potere e forza totemica. Il terribile Twrch Trwyth fu cacciato da Artù nel Mabinog di Culhwch e Olwen, mentre in un altro racconto inseguì la stessa scrofa Hen Wen. nella tradizione irlandese il Cinghiale Bianco di Marvan fu fonte d'ispirazione musicale e poetica per il suo maestro e anche il mago Merlino conversava con un porcellino in alcune visioni ispirate.

SUGGERIMENTI PER FESTEGGIARE LA LUNA DELLA SEMINA:

• Indossate abiti verdi per onorare la rinascita della Terra.

• Decorate l'altare con fiori di campo e piante primaverili

• Usate candele verdi e bruciate l'incenso per il rituale della Luna Piena. In alternativa, bruciate un incenso delicato alle essenze floreali.

• Aspergete il cerchio con un ramoscello, poi conservatelo per bruciarlo durante i fuochi di Beltane.

• Per il banchetto, servite latte e rotoli di semi di papavero o pane con semi di sesamo. Nel luogo all'aperto dove allestirete il banchetto, mettete un fascio di fili colorati ben in vista, così che gli uccelli possano usarli per costruire un nido.

• Benedite i semi per l'orto e le aiuole. Usate una semplice benedizione simile a questa:
Piccoli semi, suvvia è ora di ridestarsi
E con il calore del Sole riscaldarsi
Via il freddo dell'inverno scrollate
Alti e forti germogliate.


• Portate i semenzai nel cerchio e seminate tutti i semi che volete. L'energia della Luna della Semina ne rafforzerà la crescita.


UN RITUALE PER QUESTA LUNA:

Sull’Altare porrete un’immagine di un Corvo. Ad Ovest sistemerete una candela rosa e qualche fiore stagionale.

• Radicatevi e Centratevi.

• Consacratevi con olio.

• Create lo spazio sacro.

• Innalzate un Cerchio mentale.

• Incarico della Dea.

• Ruotate deosil attorno al Cerchio salmodiando:

I venti selvaggi risvegliano le nostre menti, è giunto il tempo delle piogge, le piogge abbondanti che stimolano i nostri cuori. Il mare è ancora gelido, temete il suo potere poiché tutto il male spazzerà via. Noi attraverseremo i venti e l’acqua, attraverseremo il cielo ed il mare, rinasceremo con la Dea ed il Dio.

• Cominciate l’Invocazione nella Posizione della Dea:

Grande Signora del Plenilunio! Benevola (nome dea)! Che ti risvegli nel cielo stellato quando il Sole varca i Cancelli della Notte. Tu che porti sulla fronte il diadema della falce lunare, Sovrana della Magia e dei mondi incantati, Madre Gravida delle prodigiose creature, ascolta questa invocazione, scendi da lassù e manifestati a questo tuo figlio/figlia.


• Accendete la candela bianca.

• Eseguite il vostro Incantesimo (opzionale).

• Concentratevi sulla Dea e ascoltate le sue parole.

• Scrivete il progetto.

• Ringraziate la Dea con queste parole:

Oh Benevola Dea della Luna, Signora di ogni Splendore, Ti ringrazio di esser venuta qui, da molto lontano. Ti ringrazio per la tua amorevole presenza e per le dolci parole. Resta accanto a me, Tenebra nella Luce, Luce nella Tenebra.

• Banchetto.

• Congedo e assorbimento del Cerchio.

Nel mese di febbraio,quando la luna raggiunge il suo culmine,si festeggia il sacro esbat della luna immacolata:

Luna Immacolata, Luna di Ghiaccio, Luna del Temporale, Luna Selvatica o Selvaggia, Luna della Fame, Luna Stimolante, Solmonath (Sole Luna), la Grande Luna d’Inverno, Luna Tempestosa, Luna delle Corna, Luna Purificata, Luna Rinascente.

Spiriti di Natura: fate della casa, sia quelle della casa stessa, che delle piante della casa
Piante: balsamo di Gilead (populus candicans), issopo,mirra, salvia, spiganardo
Colori:blu chiaro, violetto, bianco
Fiori: primule
Profumi: glicine, eliotropio
Pietre: ametista, diaspro, cristallo di rocca
Alberi: sorbo, alloro, cedro
Animali: lontra, unicorno
Divinità: Brigid, Giunone, Kuan Yin, Diana, Demetra, Persefone, Afrodite
Siamo ancora nel cuore dell'inverno, eppure le giornate sono già sensibilmente più lunghe, e anche se il gelo è ancora in agguato, cominciano ad apparire i primi segni di vita. La natura è ancora avvolta nel grande riposo invernale, ma già l’orso mette il naso fuori dalla tana per valutare se sia il caso di uscirne, o continuare a dormire. Nei luoghi meno freddi spuntano le prime gemme, e per quanto un vento improvviso potrebbe gelarle, portano già in sè la promessa di nuova vita. Tutto lascia presagire che i giorni bui dell’inverno stiano piano piano per lasciarci, ed anche il timido sole nato a Yule cresce in forza giorno dopo giorno. Il gelo ha ripulito la natura da alberi e animali deboli e vecchi, ma dopo il lungo quanto necessario riposo invernale, è ora giunto il tempo della rinascita.  Spuntano i meravigliosi bucaneve, i cervi rinnovano le corna mentre negli ovili nascono gli agnelli, e con loro arriva anche il latte, tanto importante per il sostentamento di tutti i mammiferi.
Luna Immacolata
Dato che questa Luna si fa piena quando la neve ricopre ancora molte regioni, ha il potere della purezza, dell'innocenza e della gioia. Parla al fanciullo che è dentro di noi - ricordo di un tempo quando la vita era semplice, quando un sorriso era prezioso e ogni cosa sembrava possibile. Proprio per queste caratteristiche, la Luna Immacolata fa venire voglia di ridere, di correre e giocare, di fare le capriole e di divertirsi. Sotto la sua luce troviamo le soluzioni a situazioni confuse. Le barriere si piegano e cedono, e i nostri obiettivi personali tutt'a un tratto diventano raggiungibili. La Luna Immacolata ci offre l'opportunità di eliminare ciò che è vecchio e inutile. La sua venuta è il segnale che è tempo di voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo della vita.


Il colore Bianco
Questa è la lunazione dei ghiacci e delle nevi. Il suo simbolo è il colore bianco, il cui riverbero potenzia il Sole invernale e, di notte, amplifica i raggi della Luna. In molte culture i colori sono simbolo dei momenti importanti della vita: la nascita, la pubertà, il matrimonio e la morte…La nascita viene generalmente associata con il bianco; nelle isole Trobriand, le donne incinte sono coperte da candidi mantelli speciali per mantenerle nella condizione “bianca” che, secondo gli abitanti, promuove la dolcezza e la fertilità. Il candore alla nascita è considerato importante quanto il suo uso durante la pubertà e - mentre la chiesa cattolica richiede che per battesimi e cresime i bambini vestano di bianco per simboleggiare la loro purezza - anche i bambini dell’Africa occidentale vengono dipinti con lo stesso colore alla pubertà; nel loro caso però il colore rappresenta gli spiriti bianchi degli antenati o il seme della loro imminente maturità (nello Zaire alla pittura bianca si aggiunge del fogliame verde per simboleggiare la primavera delle prossime fertilità e crescita).Gli illuminati in India si vestono di bianco per indicare la loro rinascita spirituale. Per ragioni diverse il bianco in molte culture è anche il colore dei matrimoni ma una sposa giapponese si veste di bianco non tanto per indicare la sua purezza come fanno le spose europee, quanto per simboleggiare la sua morte nei confronti della famiglia d'origine e la rinascita nella nuova famiglia.
In ogni caso il bianco è un colore con una forte valenza iniziatica, è il colore delle esperienze che incominciano e del rinnovamento.
Si dice infatti quando si incomincia qualcosa: "Apro una pagina bianca…"
Lune Celtiche- Luna del Corvo

Sia il corvo che la cornacchia vengono associati alle Dee irlandesi della battaglia; Nemain, Bodb-Macha e Morrigan-Modron e alla Dea gallese Branwen, oltre agli Dei Bran e Lugh di Nantosuelta.
Diverse leggende narrano che in origine le piume del corvo fossero bianche. Questo particolare lo legava simbologicamente al Dio Lugh che veniva considerato il Dio della profezia. Il corvo, suo uccello prediletto e sottoposto al suo volere, appare quindi come un animale profetico.
Presso i Celti le persone preposte alla divinazione traevano auspici riguardanti il futuro osservando la direzione e la modalità di volo dei corvi.
L'espressione irlandese "possedere la conoscenza del corvo" si riferisce a colui che detiene la conoscenza suprema. Questa forma di potere eccelso non deriva semplicemente dalla divinazione ma dalla focalizzazione della conoscenza individuale sul piano spirituale, nel piano del Superconscio dove ogni cosa è nota.
Il corvo è associato anche alla guerra; sotto le sue sembianze le Dee apparivano sul campo di battaglia per incitare i contendenti allo scontro, eccitare gli animi, ed accompagnare gli spiriti dei caduti nell' altro mondo.


Suggerimenti per festeggiare la Luna Immacolata

• Indossate abiti bianchi per rendere omaggio all'innocenza e alla gioia.
• Decorate l'altare con fiori bianchi (narcisi o altri fiori di stagione)
• Tracciate il cerchio usando la bacchetta, purificatelo bruciando della salvia, e usate candele bianche
• Per il banchetto, servite cioccolatini o biscotti con scaglie di cioccolato, e latte
• Su dei fogli di carta scrivete ciò che desiderate ricevere - ispirazione, nuove opportunità, una nuova prospettiva - poi buttateli nell'acqua corrente, recitando qualcosa di simile:
Sui tuoi oceani, Acqua
Questi bisogni e desideri vai a portare
Verso il Cosmo falli volare
Come io desidero, così sia.


• Prendete dei provvedimenti per semplificare la vostra vita. Se siete una persona che tende ad accumulare o ha difficoltà a sbarazzarsi di oggetti inutili, per esempio, accendete una candela bianca in onore della Luna Immacolata. Poi chiedetele aiuto, recitando qualcosa di simile:
Oh pura Luna di meraviglioso candore
Mostrami ciò che è vano
Aiutami a liberarmi del mondano
E la mia vita rendi migliore




OSTARA:Intorno al 21 Marzo il giorno raggiunge in durata la notte, pari sono dunque le ore diurne e le ore notturne. Per moltissime popolazioni questo fenomeno aveva importanza fondamentale, i popoli dell'Europa settentrionale, celti compresi, pregavano perché il Sole riuscisse a superare questo momento di parità con le tenebre notturne, poiché erano preoccupati che esso ricominciasse a scendere, così che sarebbe stata la fine. Per i popoli che si affacciano sul Mediterraneo questa è la festa della primavera, la Natura si sveglia sempre di più e la vita riprende, questa festa è associata alla fertilità, per i popoli del nord dell’Europa invece la festa della fertilità slitta a Beltane, per le ovvie differenze climatiche. Nelle tradizioni druidiche odierne, questa festa è detta Alban Eiler, tradotto “Luce della Terra”, viene preparata la prima semina benedicendo i semi, è chiamata così perché il Sole si trova sopra l’equatore celeste e quindi da questo momento il giorno domina la notte in durata. In questa giornata il Sole sorge precisamente ad Est e tramonta precisamente ad Ovest, fornendo così dodici ore di luce e dodici ore di buio, la festa segna il punto di transizione tra il lato oscuro e quello chiaro dell’anno, è tempo di riti per nuove speranze, nuovi inizi, nuove relazioni, progetti e cambiamenti di vita. L’equinozio di primavera è la festa in cui gli Dei s’incontrano e fanno l’amore, il giorno in cui ha nuovamente inizio la vita, siate felici, camminate nei boschi e ascoltate il respiro della Natura, il grido della vita che viene al mondo e che accoglie con un sorriso chi sorride e con pace chi non riesce ad essere spensierato. Per i popoli nordici questa festa è dedicata ad Eastre (Eostre; Ostara) Dea della fertilità Germanica e Sassone, in inglese il termine pasqua prende origine proprio da questa Dea e viene detta Easter. Ad Eastre è legata strettamente Venere, infatti, Ostara vuol dire “Stella dell’est” proprio com’era considerata Venere. Sacra a questa Dea è la lepre, un mito racconta di come Lei avesse trasformato un uccello in lepre (o coniglio) e che in questa forma avesse deposto un uovo simbolo della nuova vita, ma la Lepre è associata in moltissime culture alla fertilità, in Grecia era considerata sacra alla Dea Afrodite e a suo figlio Eros ed era l’animale più adatto da sacrificare in onore della Dea perché talmente fertile da avvicinarsi ad Ella. Per i popoli nordici era associata alla Dea della caccia e della Luna, così avveniva in estremo oriente, in Cina, dove oltre ad essere considerata un animale sacro ed associato alla Dea della Luna era un animale totem Yin che proveniva dal nord, in suo onore venivano regalati, in questo periodo, degli amuleti di giada come porta fortuna. In alcune regioni delle Isole Britanniche fino a poco tempo fa era un sacrilegio mangiare le lepri, in antichità lo era anche per i Celti, che però sospendevano proprio in questo periodo il divieto per poter partecipare alla fertilità, cibandosi dell’animale che n’era il simbolo. In molte tradizioni europee, cinesi, africane e indiane la lepre è disegnata sulla Luna, ed anche per questo era associata a tutte le Dee lunari. Una leggenda Buddista narra che una lepre si buttò nel fuoco per sfamare il Buddha affamato, questi per ricompensarla impresse la sua immagine sulla Luna. Ma la Lepre è associata a numerosissime divinità, da Freya che era seguita da un corteo di lepri ad Osiride come simbolo della sua rinascita e ancora a Thot e, Mercurio in quanto messaggeri, Venere, Ostara come divinità fertili. La Lepre è rimasta nella simbologia della pasqua (prima domenica dopo la prima Luna Piena successiva all’equinozio di primavera), così com’è rimasto l’uovo principio di vita. L’uovo in moltissime mitologie è il principio da cui tutto ha vita, nella mitologia greca antica fu Eurinone Dea d’ogni cosa, in altre parole il Caos primordiale, a plasmare il Vento del Nord nel serpente Ofione, per accoppiarsi con lui Eurinone si trasformo in colomba e successivamente depose un uovo, l’Uovo Universale, da cui ebbe origine la vita. Anche la colomba ha un grosso ritorno nella Pasqua cristiana. La celebrazione dell’equinozio di primavera è la celebrazione della vita odierna e futura. In passato le prime uova di primavera venivano cotte e poi dipinte, poi venivano donate come simbolo di fertilità e buona speranza, si accendevano grandi falò in cui veniva messa la bambola di frumento o grano fatta durante l’ultimo raccolto, del precedente anno, e le ceneri venivano utilizzate per fertilizzare i campi che andavano seminati. Gli Dei sono ancora giovani, ma le loro forze crescono sempre di più, il loro potere aumenta giorno dopo giorno, fornendo alla Natura grand’energia.

In questo giorno venivano accesi dei fuochi rituali sulle colline e, secondo la tradizione, più a lungo rimanevano accesi, più fruttifera sarebbe stata la terra. In questo girono venivano, solitamente irrigati i campi, mentre i Druidi, sfruttando la corrispondenza perfetta tra ore solari e ore notturne, celebravano i loro Riti.
Pianta sacra all’Equinozio di Primavera è il trifoglio, associato al triskele, la ruota sacra a quattro braccia.
Alban Eiler è il momento della rinascita, dei nuovi progetti, è il momento in cui è possibile realizzare quei sogni che sono nati nel periodo freddo. E’ il momento adatto per aprirsi ai sentimenti e viverli nella loro totalità.
Rinascere con la Natura e fondersi con la Madre Terra, celebrarla e gioire della Vita che sboccia e si manifesta in tutte le sue forme.
Questo giorno è celebrato in un punto intermedio nel ciclo delle stagioni tra Imbolc ( 2 febbraio) e Beltane (1° maggio). A Yule, abbiamo celebrato il ritorno della luce o del sole al mondo e per quanto possa sembrare strano, è ad Imbolc che abbiamo celebrato l’arrivo della Primavera. Ora il giorno e la notte sono perfettamente in equilibrio ed uguali in lunghezza, e la forza del sole sta crescendo. Nella ruota dell’anno, questo festival è seguito da Beltane, cui segue il solstizio d’estate ( 21 giugno), allorchè il sole raggiungerà il suo zenith per poi tornare ad accorciarsi fino a Yule.
La Grande Ruota gira senza sosta...... Come Yule, la Signora del Giorno è una delle feste minori della ruota dell’anno, celebrata con meno enfasi rispetto ai Sabbath di Beltane, Lammas, Samhain ed Imbolc. Tuttavia, questo è un giorno molto importante, un giorno in cui dovremmo essere allegri, dato che celebra il calore e la forza guaritrice del sole, il rinverdimento della terra e la nascita di nuova vita in primavera. Come per il raccolto del 21 settembre, questo è il festival dell’ equilibrio – in cui ci riuniamo per celebrare l’equilibrio e l’armonia nell’universo.
Come per gli altri festival stagionali antichi, questo giorno è stato in parte assorbito dalla chiesa cristiana ed associato a due giorni santi cristiani. Il primo è la festività dell’annunciazione della Vergine benedetta Maria, che cade il 25 marzo. Il secondo, naturalmente, è la Pasqua.
La parola “Pasqua” ha la sua origine nel nome della Dea germanica antica della fertilità e della Primavera, Eostre, Oestara o Ostara, tra i cui simboli sono i nidi delle lepri, le uova degli uccelli, così come la nuova luna, le farfalle ed i bozzoli.
I colori di Oestara - Eostre sono tutta la gamma del rosa, blu-chiaro e giallo paglierino chiaro, il verde, così come i colori più forti della Primavera, quali il verde dell’erba, il blu dell’uovo di pettirosso, il viola ed il bianco.
Le pietre speciali per questo giorno sono l’opale, l’aquamarina, il quarzo rosa e la pietra di luna.
Gli animali mitici includono gli unicorni, cavalli e centauri alati.
Le piante e le erbe associate con questo festival sono i fiori di primavera, dai croco, ai bucaneve, dalle daffodi ai narcisi, così come il gelsomino, il muschio irlandese e lo zenzero.
Il giorno di festa dedicato ad Ostara era lunare piuttosto che solare e tradizionalmente è stato celebrato dagli antichi sulla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. Al contrario, il giorno santo cristiano di Pasqua è celebrato la prima domenica che segue l’equinozio di Primavera. Per porre una distanza di sicurezza tra il giorno della signora del Giorno e Eostre, la chiesa ha stipulato che se la domenica di Pasqua effettivamente cade in luna piena, (Pasqua) sara’ celebrata la seguente domenica.
l'Equinozio è il giorno in cui la Wicca commemora la discesa della giovane Dea nel mondo sotterraneo e il suo ritorno trionfante alla superficie della terra, portando con sé i doni della luce, del calore e della fertilità per tutta l’umanità, e cio’ fa pensare alle Dee Persephone, Kore, Blodeuwedd, Eostre, Aphrodite, Athena, Cybele, Gaia, Hera, Iside, Ishtar, Minerva e Venere.
E’ inoltre la stagione del giovane dio che fa pensare ad Herne il cacciatore, il pettirosso del bosco, l’uomo verde, Cernunno, il signore della natura, Dagda, Attis, Tammuz, il dio cornuto, Mithras, Odino, Thoth, Osiride.
Il motivo del sacrificio e della rinascita hanno un significato profondo per i cristiani che commemorano la crocifissione, morte e resurrezione di Cristo con la Pasqua. Qualunque sia la nostra credenza, questo è un periodo in cui celebriamo il trionfo della luce sul buio e sulla morte.
La signora del Giorno è (o deve essere) un momento di pulizia e di rinnovamento, un momento per aprire le finestre e lasciare che il vento attraversi la nostra casa (anche quella interiore), ripulendola delle influenze prolungate dell’inverno. E’ inoltre il momento per la pulizia ed il rinnovamento della propria psiche e per portare equilibrio nella propria vita. Le attività della signora del Giorno includono il giardinaggio, la decorazione e la caccia alle uova di Eostre e ai fiori selvatici.
Da un punto di vista del significato esoterico di questo giorno, con l’Equinozio di Primavera, l’Anno Magico mette per la prima volta l’Io di fronte al non-Io, all’Altro. Il percorso del Sole attraverso lo Zodiaco, che si rispecchia nella successione delle stagioni, è la grande lancetta che va di concerto con la crescita spirituale dell’Iniziato che segue l’Anno Magico.
L’Equinozio di Primavera è l’inizio dello Zodiaco, ciò ci indica che anche nella crescita spirituale dell’Iniziato (con Iniziato si intende sempre genericamente chi segue l’Anno Magico, tanto che sia esso in realtà un neofita o un maestro o altro grado qualsiasi) dovremmo assistere ad un nuovo inizio. Così è infatti.
I primi due Festival, Samhain e Yule, avevano come scopo principale quello di soddisfare bisogni di ordine materiale, ossia la “fame”, intesa come l’insieme delle necessità di base dei nostri tempi, compreso un certo sovrappiù, il desiderio da esaudire.
A livello spirituale iniziava però un lavoro sotterraneo di preparazione che porta alla grande Purificazione di Imbolc, il cui scopo elettivo è di rimuovere gli angoli taglienti del dolore inconscio legato ai ricordi, opera di purificazione che si approfondisce ad ogni Anno e che permette di liberarsi degli schemi di comportamento sbagliati e di ricostruirne dei nuovi.
La fase che va da Imbolc ad Oestara - Ostatra e soprattutto oltre è caratterizzata da una crescente acquisizione di baldanza, di desiderio di sperimentare nuove vie, di rinnovata voglia di vivere, ed è proprio a questo punto, quando si assiste all’esplosione delle forze della Primavera, che lo Zodiaco ci pone il primo impatto con il non-Io, con “l’altro” che non deve più restare l’antagonista dell’Io.
Chi è felice con se stesso per un nuovo progetto che sta per cominciare vive un momento di grande ottimismo e di positività e tende a trasmettere questa positività anche al prossimo, chiunque esso sia: conoscente, amico, cliente o persona incontrata per caso. La liberazione dal dolore inconscio operata da Imbolc ha ridotto gli schemi di chiusura, di eccessiva difesa, di mancanza di socialità e permette di stringere legami più profondi con gli altri e di essere più disponibili, fino ad avere percezioni extrasensoriali sui fatti che li riguardano.
Nello specifico del Festival dell’Equinozio questo aprirsi agli altri passa, se vogliamo, per la porta più facile, perché è quella dell’amore. Si tratta comunque di una porta facile solo all’apparenza perché la necessità di dover accettare e di farsi accettare da un’altra persona è un passo non piccolo.
In ciò si deve leggere una chiara indicazione che il singolo individuo, la persona, per continuare a crescere deve confrontarsi con gli altri e in, modo concreto, come primo passo deve accettare e ricambiare l’amore di un altro essere umano.
L’Asse Equinoziale è fortemente carico di pianeti sessuali (Marte, e Plutone dal lato dell’Ariete, Venere e Proserpina dal lato della Bilancia) che ci indicano che il primo ridimensionamento del Sole-Egoità nei confronti di Saturno-Altri è comunque molto spronato dagli istinti sessuali ed è solo in parte una rinuncia al proprio egoismo e, in soggetti involuti, rischia di non riuscire ad emergere mai dalla sfera dell’egoismo. Ciò spiega la facilità con cui oggi avvengono le separazioni, proprio perché, da entrambe le parti, nessuno è mai veramente uscito da una visione egoistica ed egocentrica e al primo serio problema non sa vedere la cosa da altri punti vista, se non dal suo.
L’Equinozio viene a rappresentare dunque un punto cardinale nell’evoluzione di una persona, da un lato è la rinuncia necessaria e drammatica dell’Io alla propria unicità, dall’altro è l’inizio di ciò che gli antichi chiamavano “Ingresso dell’Albero” (Arbor Intrat), e che oggi molti chiamano “consapevolezza” o, all’orientale, “non-dualità” (Brahman è tutto, e “tu sei quello”, cioè sei Brahman come ogni altro individuo, non c’è separazione).
Un vero cammino spirituale è sempre fonte di accresciuta felicità e l’individuo che accresce la propria consapevolezza attraverso il Festival di Oestara, oltre alle azioni specifiche riportate nelle pagine centrali, ottiene due grandi benefici personali:

1. La propria intima soddisfazione.
2. La nascita di maggiore veggenza verso se stesso e gli altri.

Si sviluppa cioè la percezione degli eventi che capiteranno a se stessi e agli altri. Nei confronti degli altri si colgono proprio gli eventi mentre per se stessi si colgono più delle suggestioni che inducono a prendere scelte precise e a scansarne altre
.



La Dea Eostre:

Dea dell’Est, presiedeva ad antichi culti legati al sopraggiungere della primavera e alla fertilità dei campi.
I Celti denominavano l’equinozio di Primavera “Eostur-Monath” - “Oestara” in omaggio ad una divinità legata al sole nascente e al suo calore.
A Eostre era sacra la lepre, simbolo di fertilità e spesso la dea era raffigurata con testa di lepre. La lepre di Eostre, deponeva l'uovo della nuova vita per annunciare la rinascita dell'anno-il ritorno della dea, uova “sacre” erano scambiate sotto l’albero “magico” del villaggio, usanza che collega Eostre alle divinità arboree della fertilità.
Nel Libro degli Incantesimi (Inghilterra, X sec) è contenuto un rituale per la fertilità dei campi che veniva praticato durante l’equinozio di primavera:
Di notte prima dell’alba, prendete quattro zolle dai quattro lati della terra e segnate il punto dove si trovano; poi prendete olio, miele, lievito e latte e un pezzo di ogni tipo di albero che cresce sulla vostra terra, un parte di ogni erba, versate su di essi la rugiada lunare e poi lasciare gocciolare tre volte sulle zolle, cantando:

"Crescete e moltiplicatevi e riempite la Terra"
La cerimonia si conclude al tramonto del sole: rimettendo al loro posto le zolle, il druido si volge verso Est, si inchina tre volte e recita
"Prego la Terra e i cieli sopra di noi
e la potenza del cielo e la sua alta dimora
affinché la mia bocca pronunci questo incantesimo
frutto di un saldo pensiero:
Che le messi crescano per i nostri bisogni terreni
che la terra sia ubertosa
e che i campi verdi siano bellissimi”


Il druido gira in circolo tre volte secondo la direzione del sole, poi si distende per terra e canta.



L'uovo di Eostre


La leggenda narra che un giorno, mentre faceva giocare un gruppo di bambini, la Dea trasformò un uccello in coniglio. Con grande gioia dei bambini, l'animale stregato depose uova colorate. Da questa leggenda traggono origine il coniglio pasquale, il rito delle uova, e molte altre tradizioni associate a questa festa.

Uno dei simboli di Oestara è appunto l’uovo, contenitore di fermento vitale che - finalmente fecondato quindi vivo - deve maturare, essere covato, trasformarsi col calore delle cure, per arrivare più avanti a schiudersi e rivelare manifestamente il suo prodotto: la vita. L’uovo dunque è manifestazione di potere, il potere della realizzazione.
E' il segno della ricreazione dell'anno e del cosmo. Un antico mito narra che la Notte, fecondata dal Vento, aveva deposto nell'immenso grembo dell'oscurità un uovo d'argento da cui balzò un Dio con le ali d'oro, chiamato Eros, mostrando quel che esso conteneva: il Cosmo intero con tutte le sue creature.
La forma, la perfezione dell'uovo, ne hanno fatto un elemento fondamentale di miti molto complessi. L'uovo, ancestrale simbolo di vita, ha percorso i millenni tra le civiltà della Terra offrendo insostituibili fonti d'ispirazione ad artisti e pensatori: basti pensare all' “Uovo Cosmico” che, presso diverse antiche civiltà, è posto all'origine del mondo.
Come totalità racchiusa in un guscio indica la creazione, già prefigurata fin dall’inizio.
C'è chi nella struttura dell'uovo vede la rappresentazione della Dea (l'albume, lunare) e del Dio (il tuorlo, solare) o anche viceversa (l'albume che veicola il seme maschile al tuorlo fecondo e femminile) mentre il guscio fusione perfetta di due simboli geometrici (il cerchio e la piramide) congiunge e protegge i due elementi. Tutto cio' che vive ha origine dalle uova, mammiferi, esseri umani e piante che attraverso il seme, che ha la stessa struttura di un uovo (la vita protetta da un guscio esterno) perpetua la vita vegetale.
Per gli antichi Egizi l'uovo era legato al culto dell'amore, come sorgente di energia vitale, di equilibrio e di armonia tra l'uomo e la natura.
Per gli antichi Persiani l'uovo era legato ai riti agresti e ai quattro elementi dell'universo dai quali dipendeva la struttura "ideale" della vita dell'uomo.
In Cina ed in India l'uovo è ancora oggi il simbolo dell'eterno ritorno alla Vita, la rappresentazione allegorica del mistero dell'essere.
Per il mondo cristiano e' sempre stato il simbolo della vita e della speranza, perchè legato alla resurrezione di Cristo e della giustizia divina.
Ma al di là dei riferimenti simbolici, l'uovo rappresenta per l'uomo un elemento nutritivo di altissimo valore. E il nutrimento altro non è se non carburante per l’azione…

Il coniglio

...in Germania ad esempio vi è l'usanza che i bambini, la mattina della domenica di Pasqua, chiamata Ostern, vadano alla ricerca nei giardini delle case delle uova nascoste dal "coniglio pasquale", in Inghilterra si fan rotolare sulla strada uova sode colorate fino a quando il guscio non sia completamente rotto. Questa tradizione è fortemente legata al culto della dea precedentemente descritta, infatti nelle tradizioni pagane si celebrava il ritorno della dea andando a scambiarsi uova "sacre" sotto l'albero ritenuto "magico" del villaggio, usanza che dunque collega Eostre alle divinità arboree della fertilità.
Simbolo della dea è la lepre, o coniglio, che in realtà rappresenta la stessa divinità che si rende immanente e concepisce se stessa come divinità dei boschi.
Questo carattere sembrerebbe far ritornare l'idea di Eostre come dea della vegetazione le cui caratteristiche sono simili ad altre divinità come Tammuz o Adone che, come vedremo, sono collegate anch'esse a tale festività.
L'animale, poi, non è casuale, ma scelto non solo per le sue famose doti riproduttive ma anche e perché, secondo i Germani, le aree nere della luna rappresenterebbero proprio la lepre, sancendo così la sacralità dell'animale. Una delle credenze del primitivo era quella che, cibandosi dell'animale simbolo della divinità o meglio espressione stessa della divinità, non faceva altro che rendersi partecipe di quella scintilla di divino che è insita nella sua immanenza.
Questa tradizione è ripresa poi anche dai pani dolci a forma di zig-zag che vorrebbero rappresentare l'animale e anche la runa Gebo o la ruota solare.



Indicazioni per il cerchio di Ostara:

Per l'altare usate un panno verde, candele di colore pastello e decorazioni con fiori di campo o fiori di stagione. Bruciate incenso di Ostara (una mistura di radice di giaggiolo, gelsomino, rosa e petali di viola). Per segnare i punti cardinali usate dei cestini con uova del colore appropriato.
Create il cerchio con la bacchetta. In alternativa, usate un ramo fiorito. Rami di sanguinello, ciliegio e salice vanno bene.

Suggerimenti per festaggiare Ostara:

 Per il banchetto, invece del dolci e del vino, servite uova condite con salsa piccante e latte.

• Con una matita bianca, scrivete sulle uova bollite le qualità che vorreste acquisire. Per esempio, su uno potreste scrivere prosperità, sull'altro gentilezza, e così via. Dipingete ciascun uovo con un colore appropriato, beneditelo durante il rituale, poi mangiatelo. Sappiate che i semi spirituali delle qualità che avete scelto sono stati piantati dentro di voi e sbocceranno durante l'anno.

• Disponete un uovo fresco ad ogni angolo della vostra proprietà per garantirvi una vita famigliare prospera. Mentre sistemate ogni uovo, pronunciate parole simili a queste:

Uovo fertile di antica vita
Porta gioia e allegria,
Tutti i conflitti soffia via
La tua grande fertilità
Perfetto amore e armonia a tutti concederà.


• Sbattete bene tre uova, poi aggiungete un quarto di latte. Benedite con queste parole:

Ricchi prodotti della Terra
Unitevi e mischiatevi in gioia e allegria,
Che tutto ciò che toccate fertile sia
Come io desidero, così sia.


Usate il preparato per aspargere e benedire tutte le aree del giardino non ancora coltivate. (Se non avete a disposizione uno spazio all'aperto, ma volete coltivare i semi in casa, mettete la miscela in un vaporizzatore e nebulizzate a fondo l'area dove si trovano i vasi.)
Mentre nebulizzate, pronunciate queste parole:

Latte e uova, fertilizzate ora
Questo terreno che sotto il cielo dimora
Nel nome del Signore e della Signora
Che questo luogo benedetto sia
E che nella luce e dell'ombra prospero sia.


• Tempo permettendo, fate il rito all'aperto, in giardino. Al termine, delimitate l'area di coltivazione, dissodate a fondo la terra e lavoratela bene. Poi stendete una tovaglia e fate un picnic. Pensate a cosa volete piantare nel giardino.

Altre attività

• Passeggiare per campi e boschi osservando la rinascita di tutta la natura.

• Intrecciare fiori fra i capelli, mettere un fiore negli abiti o un piccolo mazzo degli stessi fiori di campo sulla scrivania in ufficio o su una mensola della cucina, per testimoniare che anche noi apparteniamo alla natura

• Cibarsi di frutta fresca sin dal mattino e poi uova e vegetali. Cucinare le uova con una salsa piccante alle erbe, secondo i tuoi gusti e quelli dei tuoi commensali; si possono usare peperoncino, prezzemolo, basilico o erba cipollina, ecc

• Dipingere delle uova con i simboli del Sole e della Luna

• Accendere una candela verde in un piatto pieno di terra umida, lasciarla bruciare e poi seppellire ciò che resta, come dono alla Terra.

• Accendere un fuoco durante i riti di Oestara; se non ne c'è la possibilità si può sopperire accendendo un fuoco dentro un piccolo Calderone o un bracere.

• Se il tempo lo permette fare un picnic all'aperto immergendosi nella bellezza della natura, entrando in simbiosi con essa e pensando a cosa piantare di nuovo in giardino o nei vasi della terrazza e naturalmente alla cura e la conservazione delle piante già esistenti.


Simboli : Uova, conigli, farfalle, draghi, fiori e alberi, croci dalle braccia regolari, abiti nuovi
Divinità :
Tutti gli dei e le Dee giovani, gli Dei del Sole, le Dee Madri, le Dee dell'amore, Gli Dei della Luna e le Dee : Persefone, Blodeuwedd , Eostre, Afrodite, Athena, Gaia, Cybele, Hera, Isis, Ishtar, Minerva, Venere, Vernunnus, Attis, Mithras, Odino, Thoth, Osiride e Pan
Cibi tradizionali : uova, uova sode, torte di miele, i primi frutti di stagione, biscotti, latte e miele.
Colori : giallo limone, verde e rosa pallido, oro, tutti i pastello
Erbe : Margherite, asperule, violette, ginestra, celidonia, dente di leone, gelsomino, rosa e tanaceto
Spiriti della natura : unicorni, pegaso, coniglietti, serpenti
Incenso : Gelsomino, incenso, mirra, sangue di drago, cannella, noce moscata, aloe, benzoino, muschio, salvia, fragola, loto, violetta.
Cristalli : Ametista, acquamarina, diapro rosso, quarzo rosa e pietra di luna.
Candele : dorate, Gialle, verdi, pesca e colori pastello
Rituali : rinnovo personale, onorare amici e famiglia, meditazione

04 February, 2011

GELSOMINO:

La parola " Gelsomino" deriva dal persiano " yasamin"
 con la sovrapposizione della parola " gelso ".
 Appartiene alla famiglia delle Oleaccee, dai fiori stellati bianchi
 o gialli e molto profumati. Comprende circa duecento
 specie arbustive. Il Gelsomino più noto è lo Jasminus officinale.
 Altra specie rinomata è lo Jasminum umile.

In tedesco: der Jasmin. In inglese: the jasmine.
Aimè-Martin dice che il Gelsomino sembra essere
 stato creato appositamente per servire l'emblema
 dell' amabilità e lo paragona alle persone di carattere
 perfetto, che sembrano messe nella società per
 arricchirla moralmente.
Il Gelsomino, originario del Malabar nelle Indie Orientali
, fu importato nell'Europa dai navigatori spagnoli in epoca
 non ben precisata fra il 1524 ed il 1528. Ma in Italia sembra
 però che esistesse anche prima di quel tempo, e ne fa
 prova una figura di tal fiore ben disegnata e colorita che
 si trova nel Codice lasciatoci dal Rinio " Liber de Simplicibus"
 scritto nel 1415. Forse il Gelsomino ebbe nei suoi primi tempi
 la sorte comune con tanti altri fiori, fu o poco conosciuto o poco
 apprezzato.
Il primo ad averne qualche esemplare fu Cosimo I de' Medici,
 detto il "Gran diavolo": si invaghì tanto di questo fiorellino,
 che volendo esserne l'unicopossessore, proibì severamente ai 
suoi giardinieri di regalarne anche una sola pianta e di riprodurlo
 in molti esemplari. L'ordine granducale fu scrupolosamente
 rispettato per molti anni e chi sa per quanto tempo
 ancora il Gelsomino sarebbe rimasto proprietà esclusiva dei Medici,
 se un caso fortuito non ne avesse agevolata la propagazione
. Un giovane giardiniere, volendo presentare un ricco e gentil
 dono alla propria fidanzata nel giorno del suo onomastico,
 pensò di offrirle un ramoscello di Gelsomino, e così fece.
 La giovane gradì moltissimo: dolente che un così bello e raro fiore
 dovesse avvizzire così presto, lo mise in terra per
 conservarlo fresco più lungamente. Ottenne più di quanto sperasse.
 Il Gelsomino restò verde per tutto l'anno e nella seguente primavera
 gettò nuovi germogli e nuovi fiori. Assoggettato a miglior coltura si
 fece più robusto e diede rigogliosi polloni che costituirono altrettante piante.
 Divenne il padre, se non di tutti, almeno i buona parte dei Gelsomini
 che possediamo! Il ricavo della vendita di queste pianticelle fu tanto cospicuo,
 che i poveri amanti divennero ben presto sposi doviziosi e felici.
 Da quel tempo le giovinette toscane usarono portare nel dì delle 
nozze un mazzetto di gelsomini, in memoria di tale avvenimento.
 In Toscana ancora oggi si dice che " ragazza degna di portare
 quel mazzolino è ricca abbastanza per fare la fortuna del marito".
La coltivazione del Gelsomino è delle più facili. Qualunque terra
 gli conviene, vegeta però meglio nei terreni leggeri e freschi ingrassati
 con letame cavallino ben macerato. I geli, se intensi e prolungati,
 possono uccidere i suoi rami, ma è raro che guastino le sue radici per cui,
 avvenendo ciò, basta tagliare in primavera verso terra i suoi rami per
 ottenere getti rigogliosissimi e riparare in soli due anni il danno sofferto.
In certe zone d'Italia, specialmente il Liguria, si coltiva il gelsomino per
 uso in profumeria.



Utilizzo Magico: i fìori secchi rientrano nelle misture per i sacchetti
 talismanici e negli incensi d’amore. In Arabia è considerata la pianta
 dell'amore. I fiori, bruciati nella stanza prima di coricarsi, favoriscono
 i sogni medianici; portati indosso propiziano i rientri di denaro e la prosperità.
 Il Gelsomino è posto sotto l’influenza della Luna
Il gelsomino é un fiore legato alle fate e agli spiritelli della natura,
le fate di questo fiore aiutano a portare sogni sereni e chiarezza mentale.
 I fiori essiccati sono aggiunti ai sacchetti e alle miscele d'amore,
per attrarre un amore soprattutto spirituale. Sempre i fiori,
bruciati in maniera rituale eo portati addosso attirano ricchezza e denaro
. Bruciati nella stanza da letto portano sogni profetici e il
 loro profumo favorisce il sonno.